La nuova guerra agli immigrati e agli anarchici in Grecia

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Intervista con un anarchico di Exarchia

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Luogo di numerosi centri sociali occupati e caratterizzato da un spirito combattivo e anti-autoritario, il quartiere di Exarchia ad Atene, Grecia, è stato per molto tempo un importante punto di riferimento per i movimenti autonomi di tutto il mondo. Il nuovo governo di destra, appena salito al potere in Grecia, ha promesso di distruggere questo esperimento di inclusività ed autodeterminazione. Il 26 agosto, massicci raid della polizia hanno sgomberato quattro occupazioni, comprese alcune che ospitavano famiglie di rifugiati, molti dei quali sono stati mandati in campi di detenzione; in questo momento, la polizia antisommossa circonda Exarchia, e prepara i suoi prossimi attacchi. In risposta, sono state chiamate mobilitazioni per il 31 agosto e per il 14 settembre. Abbiamo intervistato un residente di Exarchia, a proposito del contesto di questo nuovo capitolo di lotta e delle prospettive di coloro che combattono per un mondo senza capitalismo e senza oppressione da parte dello stato.


Nel gennaio 2015, mentre l’ondata globale di vittorie elettorali della destra stava accelerando, il partito della nuova sinistra greca Syriza vinceva le elezioni. Ai tempi, questa vittoria aveva scatenato parecchio entusiasmo tra simpatizzanti di sinistra e socialisti, in Grecia come in altre parti del mondo; eppure, avevamo sottolineato come Syriza avrebbe allontanato i movimenti dalla strada, avrebbe ri-legittimato le istituzioni dello stato senza cambiarne il carattere essenzialmente repressivo, e avrebbe in definitiva fallito nell’affrontare le conseguenze del capitalismo, spingendo gli elettori greci nelle braccia della destra. Come avevamo anticipato, Syriza non ha dato seguito alle sue promesse di difendere la Grecia dalle misure di austerità richieste dall’Unione Europea. Invece, il governo guidato da Syriza ha imposto le sue misure di austerità, polarizzando ulteriormente le disuguaglianze e confermando che non c’è nessuna via elettorale percorribile per rispondere alle crisi imposte dal capitalismo.

Di conseguenza, nel luglio 2019, lo storico partito di destra Nuova Democrazia ha vinto con una chiara maggioranza le elezioni nazionali. Qualche giornalista dei media corporativi ha salutato la vittoria di Nuova Democrazia come un ritorno al business as usual, un rifiuto del supposto “estremismo” sia di Syriza che del partito fascista Alba Dorata. Ma la vittoria di Nuova Democrazia è anche una vittoria per l’estrema destra, che ha visto la sua agenda razzista e nazionalista diventare mainstream. Nuova Democrazia è andata al potere con l’intenzione di trovare negli immigrati e negli anarchici il capro espiatorio dei fallimenti del capitalismo neoliberale e dei tradimenti dei politici di sinistra. Approfittando delle vacanze estive per colpire, il governo ha già cominciato a sgomberare violentemente centri sociali anarchici e occupazioni abitative di rifugiati auto-organizzate ad Atene, dichiarando guerra aperta a chi tenta di mettere i bastoni tra le ruote della loro oppressiva visione di ordine.

Abbiamo condotto questa intervista con un anarchico anonimo, residente ad Exarchia a tre isolati da Exarchia Square, al termine di una piccola sommossa scoppiata nelle prime ore del 28 agosto.


Nuova Democrazia ha iniziato a governare dichiarando guerra agli anarchici, specialmente al quartiere di Exarchia ad Atene. Abbiamo visto una serie di articoli grossolani da parte della stampa scandalistica, che diffondevano la paura di una “violenza anarchica” e promettevano duri interventi di repressione da parte del governo. Perché si sono concentrati immediatamente sugli anarchici e specificatamente su Exarchia, e l’hanno indicato come il nemico principale dello stato? Secondo te, quanta percentuale della popolazione è d’accordo con questa caratterizzazione degli anarchici?

Nuova Democrazia ha una sorta di ossessione per Exarchia. Si riferisce al quartiere come se fosse alla base della crisi che c’è qui, come se fosse il motivo di tutti i problemi che ha la Grecia. Come residente di Exarchia e attivista anarchico, posso confermare che il linguaggio che usano per descrivere il mio quartiere è ridicolo e esagerato.

Certo, ci sono problemi, come lo spaccio di droga e le pratiche predatorie di tipo mafioso ad Exarchia. La mafia assolda rifugiati, approfittando del loro disperato bisogno di lavoro, e sperando che gli anarchici che si oppongono ai tentativi opportunistici di stabilire un mercato della droga nella zona franca di Exarchia esitino di fronte ad un migrante. Questa situazione è il risultato delle condizioni di povertà in cui vivono i rifugiati mentre aspettano di ricevere il permesso di asilo o mentre faticano nel trovare casa ad Atene, cercando di evitare la violenza della polizia o dei fascisti.

Questo è tragico, ma non è niente in confronto al tipico ghetto negli Stati Uniti; è l’inevitabile risultato della combinazione tra crisi economica e cosiddetta crisi migratoria. L’immagine di un migrante che spaccia droga ad Exarchia è un facile capro espiatorio per la destra, e Nuova Democrazia ha usato questa immagine molte volte, e in maniera codarda, per guadagnare consensi.

La maggior parte delle persone fuori dalla Grecia non capisce che Exarchia è un quartiere molto grande. E’ a soli cinque minuti a piedi dalla zona più cara e ricca del centro, Colonaki, un quartiere della classe medio-alta comparabile all’Upper West Side di Manhattan. Il movimento anarchico è nato nei primi anni 70 dalla resistenza degli studenti alla Giunta dei colonnelli, e si concentrava vicino al Polytechnio, l’università di architettura di Atene. Fino ad allora, Exarchia era una specie di appendice di Colonaki. A partire dagli anni 70, il quartiere è diventato luogo di ritrovo per anarchici e squatters, ma anche per la comunità teatrale, per simpatizzanti di sinistra, intellettuali, artisti, e per i clienti di un gran numero di bar alternativi. Exarchia è popolare tra gli studenti e i giovani come destinazione per la vita notturna nei weekend, tanto quanto è noto per le sommosse e le occupazioni.

Mentre tutti questi elementi coesistono in una sorta di equilibrio caotico, i vecchi abitanti di Exarchia continuano a lamentarsi. A meno che tu non sia uno dei pochi che ha trovato un appartamento in affitto di proprietà di una persona anziana, che non è a conoscenza del potenziale del suo alloggio su Airbnb e dell’esponenziale crescita del mercato immobiliare nel centro di Atene, o vivi in uno squat o in una casa di proprietà della tua famiglia, è molto difficile che un tipico lavoratore o una tipica lavoratrice greca possano permettersi di vivere qui. Gli abitanti ricchi di Exarchia si lamentano con le autorità municipali. L’hanno fatto per anni. Nuova Democrazia sta rispondendo in una maniera che va al di là delle loro lamentele.

Per esempio, c’è questa famosa collina che si chiama Streffi, dove giovani e simpatizzanti anarchici si ritrovano per rilassarsi con i loro amici e compagni. E’ anche un bellissimo parco, che una volta ospitava feste e assemblee per celebrare e sostenere la contro-cultura punk e hip-hop e i movimenti anarchici e anti-fascisti. Dato che ha una notevole vista sulla Acropoli, e vi si trovano alcune tra le case più costose di Exarchia, a partire dall’estate del 2018 è stata portata avanti una mossa brutale per distruggere la cultura di Streffi, dove la polizia non è la benvenuta. La polizia antisommossa ha circondato la collina senza preavviso, e ha completamento demolito l’unico squat presente nell’area, poco dopo che questi aveva dichiarato solidarietà con coloro che stavano cercando di reclamare Streffi.

In breve, Exarchia non è una splendida utopia dove gli anarchici vivono tutti insieme in armonia con gli altri abitanti. Ci sono infami e “bravi cittadini”, qui, che applaudono la polizia.

Nuova Democrazia era già stata al potere prima di oggi; non sono niente di nuovo. Ma dopo cinque anni in esilio sotto Syriza, vogliono prendersi la rivincita sulla sinistra. Al contrario di Syriza, che ha una visione realistica di Exarchia, i membri di Nuova Democrazia ne hanno un’immagine infantile. Mistificano il quartiere come il nemico di tutta la società greca e come l’epicentro di tutto ciò che c’è di sinistra o di anarchico in Grecia.

Mentre Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro, è un bambino ricco che probabilmente non ha mai messo piede nel quartiere, la polizia sembra invece sempre più ossessionata da Exarchia. La mattina del 26 agosto, mentre quattro occupazioni venivano sgomberate, un portavoce della polizia è andato sulla tv nazionale a dire che “l’operazione ha lanciato un nuovo aspirapolvere silenzioso, la polizia, che lentamente aspirerà via tutta la spazzatura da Exarchia, piano piano, in maniera democratica, seguendo un piano redatto dagli ufficiali di polizia”. E’ andato avanti descrivendo i 143 migranti tenuti in custodia come “polvere con un carattere fastidioso”.

Un agente di polizia con addosso una toppa che mostra la sua appartenenza ai fascisti, durante gli sgomberi. Vi si legge: “Vai a prendertelo”, slogan del partito fascista Alba Dorata.

La polizia si è sentita tradita da Syriza. Pensano che, per questi ultimi cinque anni, il governo abbia condonato le azioni che avevano luogo ogni settimana contro i reparti antisommossa che circondano Exarchia. Ora la polizia è pronta alla guerra. Non appena Nuova Democrazia è stata eletta, la polizia antisommossa che presiede il vecchio quartier generale del partito PASOK ad Exarchia ha picchiato un senzatetto fino a ridurlo in fin di vita. Quanto un giornalista locale ha cercato di intervenire, la polizia l’ha minacciato; sono state riportate le parole di un poliziotto che diceva: “le cose saranno così, d’ora in poi”. Sono su di giri, così come lo erano la polizia e i fascisti americani quando Trump è stato eletto. Non potrei fare un paragone più preciso.

Così gasati, attendono la prossima battaglia con grandi aspettative. I poliziotti dell’antisommossa che stazionano a Exarchia non sono di Atene; vengono scelti poliziotti con attitudini di estrema destra specificatamente per quel ruolo. Questo è un precedente di lungo corso per i celerini. In qualche modo, si divertono durante gli scontri tanto quanto gli anarchici; anche loro pensano di star combattendo una guerra. Nuova Democrazia ha dato loro il chiaro mandato di restaurare l’ordine ad Exarchia.

Possiamo anche vedere il fatto che Exarchia sia diventato il bersaglio numero uno come la conseguenza del declino di azioni più radicali da parte movimento anarchico. Dopo un periodo di attacchi a sorpresa e di attacchi bomba dopo gli scontri del dicembre 2008, molti membri dei gruppi anarchici Conspiracy Cells of Fire e Revolutionary Struggle sono stati arrestati e incarcerati, e si è assistito ad un notevole declino del cosiddetto terrorismo politico. Azioni come queste hanno ancora luogo, ma non con la stessa intensità e frequenza di prima.

Quanto avvenuto è simile a quello che hanno affrontato gli anarchici statunitensi dopo l’Operation Backfire, che seguiva la dichiarazione dell’FBI di considerare l’Animal and Earth Liberation Front la minaccia numero uno del terrorismo interno negli Stati Uniti. Dopo un’ondata di infiltrazioni, repressione e sentenze esagerate che colpivano in particolar modo l’azione clandestina, il movimento anarchico negli Stati Uniti si è orientato maggiormente verso azioni di massa nelle strade. Lo stato ha perciò modificato di risposta la sua strategia, utilizzando i tribunali federali per perseguire le persone, demonizzando le classiche forme di protesta, e militarizzando i dipartimenti di polizia.

In maniera simile, dopo la diminuzione degli attacchi clandestini, la destra greca è stata obbligata a fabbricare un nuovo nemico. E’ probabilmente per questo che hanno scelto il quartiere di Exarchia e si sono concentrati sul gruppo anarchico locale Rouvikonas (Rubicone). Rouvikonas ha una discreta reputazione ad Atene, e i media ne sono ossessionati. Essenzialmente, si tratta di un gruppo anarco-comunista che porta avanti azioni di disobbedienza civile un po’ più aggressive. Intimidiscono i capi, lanciano vernice sugli edifici, distruggono i tornelli all’ingresso delle stazioni della metropolitana, e organizzano molte altre azioni che sono coraggiose e d’ispirazione per tutti, ma deliberatamente limitate, in modo da evitare il rischio di incarcerazioni di lungo periodo.

A prescindere da questo loro limite e dal fatto che sono solo uno dei molti gruppi del movimento anarchico greco, Rouvikonas è diventato il nemico pubblico numero uno del nuovo governo, insieme agli anarchici di Exarchia in toto e allo spettro dello spaccio nella piazza principale. Fino a quando non ci saranno questioni più urgenti, Nuova Democrazia si concentrerà su questa minaccia costruita ad arte, cercando di presentarsi come il partito salvatore del popolo greco, senza fare nulla per migliorare veramente la vita delle persone - una strategia classicamente fascista.

E’ difficile dire quante persone credono alla narrazione della nuova destra greca. Circa il 39 percento di chi ha votato ha scelto Nuova Democrazia, con un altro 31 percento che ha votato per Syriza, 5 percento per il Partito Comunista, e 3 percento per Alba Dorata. E’ molto difficile dire quanta parte della popolazione crede nella narrazione senza senso di questa amministrazione su Exarchia. La Grecia è una società molto polarizzata, nota per il suo scetticismo popolare verso i politici di qualsiasi fazione e orientamento. Ma i residenti delle campagne e delle periferie di Atene, i super-ricchi, e i poveri isolati che hanno votato per Nuova Democrazia certamente approvano la loro agenda politica.

“Buongiorno da Exarchia square. L’8 luglio, stiamo restituendo la piazza ai suoi residenti. L’anarchia è finita. Il divieto di ingresso è finito. Con Nuova Democrazia, questa piazza sarà di nuovo una piazza normale.” Dopo aver frettolosamente registrato questo video, questo politico di destra è scappato da Exarchia più velocemente possibile.

Durante la prima ondata di raid della polizia, in cui quattro squat sono stati sgomberati e 143 persone arrestate, la maggioranza degli arrestati erano immigrati, che sono stati portati nei campi di detenzione. Come si relazionano i giri di vite promessi da Nuova Democrazia con il costante processo di criminalizzazione e di repressione degli immigrati? Quali sono le strategie degli anarchici contro la repressione del governo che colpisce gli immigrati?

Delle quattro occupazioni sgomberate, solo due ospitavano rifugiati. Gli altri due erano spazi anarchici che non avevano questa funzione. Non è facile ascrivere tutti gli squat colpiti ad un’unica categoria, perché sono tutti associati con gruppi diversi e perseguono obiettivi diversi. Uno degli squat, di nome Gare, era stato sgomberato - e rioccupato - parecchie volte già durante il governo Syriza.

E’ anche importante sottolineare che gli squat Spirou Trikopi 17 e Transito stavano dando casa e supporto ai rifugiati in maniera completamente auto-organizzata e indipendente dallo stato. Syriza non aveva mai colpito questi squat, da quanto ho capito - ed è qui che si vede chiaramente il cambio di politica. Queste occupazioni, insieme a molte altre vicine, fornivano spazi liberi per famiglie di rifugiati, che lì vivevano in condizioni di molto superiori a quelle offerte dai centri di detenzione finanziati dallo stato. Se anche considerassimo il tema da un punto di vista statalista, lo stato risparmia un sacco di soldi se i rifugiati si auto-organizzano le proprie strutture abitative in questo modo, col supporto degli anarchici.

Perciò, questo è un gesto esplicitamente razzista e fascista, un atto di vendetta simbolica da parte del nuovo governo: un messaggio per rifugiati e immigrati, che non sono più al sicuro nello spazio di asilo di Exarchia. Molti dei rifugiati arrestati saranno probabilmente mandati al centro di detenzione di Petrou Ralli, uno spazio volatile in mezzo ad una zona industriale di Atene. Altri sono già stati mandati in vari campi di detenzione intorno ad Atene e in altre parti della Grecia. Ci auguriamo che molti dei reclusi saranno rilasciati dopo le indagini, ma alcuni potrebbero essere deportati o altrimenti rimanere nei sovraffollati centri di detenzione greci.

Fatemelo dire ancora una volta: anche dalla prospettiva dello stato, gli spazi che la polizia ha sgomberato facevano risparmiare soldi ai contribuenti greci e mitigavano l’impatto della cosiddetta crisi migratoria. Come il governo degli Stati Uniti spende più soldi per arrestare e mettere in prigione immigrati e senza tetto di quanti ne spenderebbe semplicemente aiutandoli o dando loro una casa, l’obiettivo, anche qui, è mettere un punto fermo politico per la società, ad ogni costo. Gli immigrati e i rifugiati non sono i benvenuti qui, la legge e l’ordine stanno sopra tutto il resto, e, come altri governi di destra che regnano oggi in varie parti del mondo, il governo greco punta a diffondere una visione del mondo che colpevolizza i disperati e gli esclusi per la loro sofferenza, invece che l’ordine dominante o le élite che ne traggono beneficio.

I governanti di Syriza hanno sgomberato parecchi squat quando erano al potere. Ma avevano sempre colpito occupazioni, abitate da immigrati, che si sosteneva ospitassero persone coinvolte nello spaccio di droga, e squat anarchici che pensavano fossero il luogo in cui venivano fabbricate bombe Molotov. In entrambi i casi, avevano tentato di mettere in piedi una narrazione etica, cercando di tracciare una linea di separazione tra occupazioni “buone” e occupazioni “cattive”.

Invece, Nuova Democrazia ha mostrato chiaramente che ha un piano a lungo termine non solo per sradicare gli squat esistenti ad Exarchia, ma l’occupazione come pratica, insieme a rifugiati, immigrati, anarchici, giovani, e tutte le altre persone che danno al quartiere il suo carattere. Vogliono distruggere la cultura che caratterizza Exarchia. Non sarà un processo veloce; hanno un piano a lungo termine, che probabilmente si concluderà con la creazione di una stazione della metropolitana ad Exarchia Square e con il ritorno ai bei tempi andati, quando Exarchia aveva più cose in comune con Colonaki.

Oltre agli arresti da parte del governo di famiglie che vivevano in maniera auto-organizzata e tranquilla ad Exarchia, l’elemento più forte degli sgomberi del 26 agosto è stato il suo tempismo. Alla fine di luglio 2019, più o meno mentre rimuovevano ufficialmente il diritto di asilo universitario, Nuova Democrazia ha rilasciato un video del poliziotto che ha assassinato il quindicenne anarchico Alexis Grigoropoulous; queste sono state due forti provocazioni contro i movimenti autonomi e anarchici. Lo stato ha sgomberato squat dall’inizio di luglio alla metà di agosto. Mentre le occupazioni dentro e fuori Exarchia - ad esempio, nei quartieri di Kipseli e Koukaki - sono state ripetutamente attaccate durante l’estate e continuano a subire attacchi in questo momento, l’operazione del 26 agosto era stata progettata per avvenire immediatamente prima che molte persone tornassero dalle vacanze estive. Portare avanti questi attacchi in questo momento significa mandare un messaggio chiaro, una dichiarazione di guerra contro Exarchia e contro tutti quelli che supportano l’esperimento sociale anti-polizia e antifascista che rappresenta.

Per tornare alla questione degli immigrati, questi ultimi stanno vedendo le loro vite distrutte ancora una volta. Le persone sono preoccupate che i rifugiati si suicidino. Possiamo vedere una escalation di violenza da parte di rifugiati disperati. Molte persone che hanno affrontato e che sono riuscite a scappare dalle peggiori condizioni di vita del nostro secolo hanno trovato in Exarchia un luogo sicuro, che potevano chiamare casa. Il trauma che Nuova Democrazia vuole infliggere con il suo regno del terrore potrebbe produrre risultati inaspettati. Questa è una realtà triste, che dobbiamo discutere. Dovremmo prendere con serietà la gravità del danno emotivo che i raid del 26 agosto hanno inflitto, così come degli altri raid che probabilmente verranno.

Abbiamo sentito che il governo greco ha abrogato la “legge del rifugio”, che sanciva il diritto di asilo nell’università, impedendo alla polizia di entrare in università, tranne nei casi di emergenza. Questo che effetto avrà sul movimento anarchico in Grecia e su tutto il contesto sociale?

Fino ad ora, il diritto di asilo in università era stato soltanto preso sul serio a parole. I poliziotti entravano spesso nelle università durante le sommosse e per cercare i cosiddetti criminali. Ora hanno cambiato la legge, perciò la polizia non avrà più bisogno del permesso formale del preside dell’università per entrare. Ma bisogna vedere cosa questo significherà, in pratica. L’asilo in università è stata una forte vittoria, voluta da una parte consistente del movimento in Grecia. Molte persone ci hanno investito molto. Non è soltanto questione di qualcuno che ogni tanto corre al Politecnico di Exarchia per evitare l’arresto durante gli scontri. Questo è solo una piccola parte di come la fine dell’autonomia universitaria avrà effetto sul movimento.

Le università sono avamposti importanti in Grecia, per le assemblee e per organizzarsi. Ci sono spazi occupati all’interno di molte università, che ospitano centri sociali (steki) e gruppi anarchici. Più di tutto, le università hanno svolto il ruolo di spazi di reclutamento per gli anarchici, e di luoghi per eventi. Feste e serate nelle università di tutta la Grecia, dai concerti hip hop alla scuola di economia di Kipseli, fino ai concerti punk alla scuola di legge di Neapoli, hanno avuto il ruolo di potenti infrastrutture per combattere la repressione e raccogliere fondi, così come di spazi sicuri e accessibili per persone che volevano incontrarsi e connettersi politicamente.

Nuova Democrazia è ossessionata da chi usa droga e da chi spaccia, ma nessuna persona un minimo informata negherebbe che la polizia ha intenzionalmente spinto persone con dipendenze e spacciatori all’interno delle università. La dipendenza è un grande problema in Grecia, dove c’è tantissima povertà rispetto agli standard europei, e dove il porto di Pireo è un hub per tutta l’eroina che entra in Europa. Non colpevolizzo le persone per le loro dipendenze; è colpa del capitalismo. Allo stesso tempo, la polizia ha usato il problema della droga per attaccare le università ed Exarchia. Da molto tempo ormai la polizia ha spinto le persone con dipendenze nelle università, con la speranza di delegittimare la legge sul diritto d’asilo universitario e di indebolire l’autonomia studentesca. E mentre la situazione di spaccio ad Exarchia è diventata triste e confusa, quest’ultima è in realtà figlia di un grande piano della polizia, che dal 2010 tenta di spingere i drogati ad Exarchia.

Tra l’altro, oltre a incoraggiare lo spaccio di droga nelle università, la polizia ha anche cercato di spingerlo nei quartieri abitati da immigrati (per la maggior parte) regolari. E’ un modo per consolidare lo spaccio ed il crimine tra le comunità immigrate e tra i non-bianchi. Ad Atene, il quartiere di Omonia è uno dei luoghi dove l’uso di eroina e metanfetamine è tra i più devastanti della città. Ed è anche uno dei quartieri con la più alta concentrazione di negozi gestiti da pakistani e bangladesi.

Solo il tempo saprà dire se la polizia è effettivamente riuscita a prendere il controllo delle università. Se cominciano a presidiare i campus, a sgomberare i centri sociali nelle università, e a fermare le feste, queste azioni smorzeranno il movimento. Allo stesso tempo, però, potrebbero far scattare una forte reazione da parte del movimento, che si ritorcerebbe contro Nuova Democrazia.

Nuova Democrazia potrebbe star punzecchiando la bestia sbagliata. Se spingono ancora più forte, invece di seguire la lenta e paziente strategia di repressione di Syriza, ci sarà una risposta più larga, che si estenderà di molto oltre Exarchia. La legge sul diritto d’asilo non è soltanto cara agli anarchici, ma anche agli autonomi, ai comunisti, ai progressisti di tutti i tipi e, più semplicemente, a tutti coloro a cui piace far festa. La reazione a questa repressione è ancora da vedere.

Come si relaziona l’attacco dello stato ad Exarchia con l’assalto capitalista al quartiere, che ha preso piede attraverso fenomeni di gentrificazione e dislocamento urbano? Qual è la relazione tra Airbnb, le iniziative di sviluppo urbano e la polizia in antisommossa?

Exarchia è sempre stato oggetto di una sorta di ossessione da parte delle persone che vivono nei quartieri conservatori e dei fascisti delle campagne. A partire dagli anni 70, ci sono stati numerosi tentativi di distruggere Exarchia. Dopo l’insurrezione del 2008, la polizia Delta ha condotto parecchi raid nel quartiere, attaccando e picchiando le persone. Syriza aveva formalmente eliminato questo corpo di polizia; ora Nuova Democrazia vuole re-introdurlo.

Ma è Airbnb il nemico invisibile di tutti, ed è difficile gestirlo. Exarchia sta diventando uno dei posti più cari dove vivere nel centro ad Atene, ed Airbnb è responsabile quasi al 100 percento dell’improvvisa impennata dei valori immobiliari e dell’aumento degli affitti a breve termine. Prima di Airbnb, un appartamento di tre stanze costava 250 euro al mese; ora, lo stesso appartamento frutta più di 1800 euro al mese se messo su Airbnb.

Questo processo ha attirato l’attenzione dei proprietari di casa e degli investitori. Nuova Democrazia ha promesso alla Grecia una nuova prosperità, dopo gli anni di recessione. Eppure, nella melodrammatica copertura mediatica di Exarchia, si dice raramente che tutti gli elementi criminali, devianti e alternativi che sono quotidianamente demonizzati dai media, tengono in piedi un grande mercato di turismo alternativo.

Ad Exarchia, turisti tedeschi, americani e cinesi camminano fianco a fianco agli stessi immigrati ed anarchici che la polizia chiama spazzatura. C’è addirittura un tour, disponibile come “esperienza Airbnb”, chiamato “Dolce anarchia”, che descrive Exarchia e i suoi abitanti di strada come se fossero animali in uno zoo.

Cosa è cambiato nella guerra contro Exarchia dai giorni prima di Syriza? Essenzialmente, questo: se Nuova Democrazia riuscirà nel suo piano a lungo termine di sradicare quelli che difendono il carattere del quartiere, Airbnb e gli investitori esteri avranno creato un nuovo mercato che sarà in grado di ridefinire rapidamente Exarchia.

Come risponderanno gli anarchici agli attacchi promessi dallo stato? Ci sono divisioni sulla strategia da adottare?

Non penso che ci sia divisione a livello di strategia. Rispetto agli Stati Uniti, qui ci sono meno voci borghesi che spingono per il pacifismo all’interno dei movimenti. Qualsiasi strategia di auto-difesa di Exarchia e dei movimenti che la animano è ben accetta, in qualsiasi forma. Alcuni gruppi sono più aperti di altri all’uso delle forza, ma è raro sentire i dibattiti su violenza-non violenza che si sentono spesso negli Stati Uniti.

La sfida non sta tanto nell’essere divisi sulla strategia da adottare, quanto nell’essere divisi in senso stretto. Credo che la maggior parte delle persone del movimento direbbe che ultimamente il morale è basso. Ci sono più anarchici, autonomi e antifascisti di sempre, ma le divisioni sono più dilaganti che mai. Molti gruppi hanno un’attitudine competitiva verso gli altri, alimentano le dispute personali, si trovano di fronte a lotte intestine, o si rifiutano di collaborare e di lavorare insieme. Eppure, penso che questo cambierà presto.

Alcuni potrebbero dire che il periodo tra il 2008 e il 2012 ha visto un’impennata dell’attività anarchica in Grecia, che non si era mai vista nel 21esimo secolo. Molte sfide sono scaturite dalle operazioni di massa che la polizia ha condotto contro i gruppi Conspiracy Cells of Fire e Revolutionary Struggle, per non parlare della tragica morte di tre impiegati di banca durante lo sciopero generale del 2010 (1). (1) Molti pensano che la ragione di queste morti sia ascrivibile al rifiuto del direttore di lasciar scioperare gli impiegati, impedendone la partecipazione al corteo e agli scontri che molto probabilmente si sarebbero verificati.

Molte persone hanno avuto esperienza diretta di un’insurrezione, una rivolta generale che il movimento anarchico negli Stati Uniti si sogna, nell’attuale stato delle cose. Sommovimenti e tentativi di organizzarsi hanno avuto luogo su vasta scala. Ma dopo questi anni di lotta, sono cambiate ben poche cose. L’austerità e la povertà rimangono la norma, la Grecia è diventata il capro espiatorio per le fallimentari politiche europee e la nuova generazione è obbligata a fare i conti con le conseguenze della crisi economica.

Quando il partito di Syriza è andato al potere, molti anarchici hanno litigato per decidere se votare o meno per loro. Qualcuno diceva che un governo Syriza avrebbe reso più facile difendere Exarchia, che avrebbe alleviato le sofferenze di coloro che erano in prigione, e che avrebbe anche mitigato lo stress causato dalle forze dello stato, come la polizia Delta. Questo dibattito è stato oggetto di divisione tra gli anarchici, e ha mostrato come le cose stavano diventando confuse nel momento stesso in cui quella che era sembrata essere una rivoluzione sociale aveva preso una veloce svolta a sinistra, e occupava il palco del teatrino della politica greca.

Syriza è stato strategico come un serpente. I leader del partito conoscevano Exarchia; molti di loro sono intellettuali di sinistra o accademici che erano soliti frequentare Exarchia per incontrarsi davanti ad un caffè o a una birra. Sapevano come reprimere il movimento, come mettere le persone una contro l’altra. Sapevano come dare alle persone quel poco di spazio per respirare, abbastanza perché non si sentissero strangolate. Ma tenevano le loro mani intorno ai nostri colli tutto il tempo.

Molta gente della generazione precedente cadde in depressione o si allontanò. E’ stato triste vedere quello che molti pensavano sarebbe stato un governo di sinistra, che aveva tutte le risposte giuste, imporre misure di austerità. E’ stata la triste conclusione di anni di forte resistenza.

Tuttavia, il numero di attivisti nei movimenti anarchici, autonomi e anti-autoritari non è sceso. Al contrario, è salito. L’anarchismo resiste su larga scala in Grecia. E’ difficile descrivere l’estensione del movimento e la sua diversità ad un’audience americana.

Durante gli anni di Syriza, la repressione è stata intensa. La polizia attaccava gli squat, ma lo faceva in una maniera molto calcolata, così che le persone sfogassero la loro rabbia verso l’interno, enfatizzando i piccoli conflitti e le distinzioni politiche. Il governo Syriza ha soffiato sul fuoco del settarismo del movimento cercando di contenere il movimento stesso, invece di sopprimerlo.

Ora, ci sono segni che le persone si stanno mettendo insieme. Un nuovo poster chiama alla mobilitazione del 14 settembre sotto lo slogan “No Pasaran”. Molti gruppi di Exarchia che erano in conflitto negli anni di Syriza si appellano ad una mobilitazione unitaria. Le assemblee che hanno avuto luogo nelle ultime 48 ore non sono state caratterizzate da conflitti interni, a cui invece molti di noi sono abituati, e il numero di partecipanti è stato alto. Le persone sentono la pressione. Sanno che devono scegliere le loro battaglie. Hanno imparato dagli inganni di Syriza che non esiste la vittoria per i nostri movimenti all’interno del teatro della politica statale.

Penso che molte persone si aspettassero tutto questo. Alcuni sono depressi e divisi, ma sono pronti a superare queste questioni in maniera collettiva. Dalla sua nascita negli anni 70, il movimento anarchico greco, così come lo conosciamo, è sempre stato caratterizzato da ondate diverse. Mentre l’estate sta finendo, vediamo persone che si aggregano, aprono la mente, e realizzano che la battaglia di fronte a loro è una cosa seria.

Vorrei far notare che i quattro squat sgomberati il 26 agosto erano associati con gruppi in conflitto tra loro. Ma il dialogo che ne è seguito ha espresso unità e solidarietà. Le cose stanno andando di male in peggio. Ma credo che le persone si metteranno insieme. Sta già succedendo.

Cosa possiamo fare da fuori dalla Grecia per supportare il movimento anarchico e la libertà dei migranti? Quali sono i modi più efficaci di agire in solidarietà?

Nel bene e nel male, Exarchia è stata dipinta come la mecca dell’anarchismo mondiale. Ogni tanto questa cosa mi fa ridere, ma poi mi ricordo che non bisogna dare per scontati i bellissimi elementi di questo quartiere.

Molti direbbero che la risposta alla tua domanda è di andare alle ambasciate greche e far capire allo stato greco che il quartiere di Exarchia non è e non sarà solo, che è amato da ogni parte del globo. Ma io ti direi, invece, che nello spirito di solidarietà rivoluzionaria, la cosa più importante per chi legge questo testo è di continuare a costruire spazi e comunità ovunque ci si trovi.

Exarchia ha i suoi problemi, ma è generalmente uno spazio sicuro. Se consideriamo la sua dimensione, il fatto che funzioni così bene senza polizia - nonostante la diversità, le differenze interne e la pressione dall’esterno - attesta la viabilità dell’anarchismo. Exarchia conferma che anche senza una forza di polizia, una grande area metropolitana può funzionare pacificamente. Perciò, un modo per dimostrare la propria solidarietà è lavorare per creare più comuni e comunità che praticano l’auto-determinazione, e dove la polizia non è la benvenuta.

Quest’anno vedremo le prime celebrazioni, sotto Nuova Democrazia, di date importanti, come il 17 Novembre, l’anniversario del giorno in cui 23 studenti furono uccisi dalla Junta al Polytechnio di Exarchia, e il 6 dicembre, l’anniversario dell’omicidio di Alexis Grigoropolous, che è stata la scintilla per l’insurrezione del 2008. Nuova Democrazia ha usato entrambe le ricorrenze per raccogliere consensi e per sostenere che le leggi sul diritto d’asilo andassero eliminate. Mentre il movimento è sempre stato critico di quello che è chiamato anarco-turismo, penso che l’attitudine riguardo questo tema stia cambiando. Se le persone vengono in Grecia in queste occasioni, possono aiutare a proteggere Exarchia.

I simpatizzanti esterni possono anche venire in Grecia ad aiutare i migranti in maniera indipendente dallo stato e dalle ONG, dentro e fuori da Atene. Succede già da molto tempo.

Non è facile dire esattamente cosa uno dovrebbe fare. Mentre scrivo questo, ancora non so qual è il piano di Nuova Democrazia, o come gli anarchici risponderanno. Ma ci sono poliziotti in assetto antisommossa che circondano il quartiere, poliziotti sotto copertura che pattugliano le strade, e tensione ovunque. Sono allo stesso tempo spaventato ed elettrizzato di vedere cosa succederà.